martedì 19 maggio 2009

IL CORAGGIO DI SCEGLIERE...


LETTERA APERTA A LUIGI MARTUSCIELLO

Caro Luigi,

Circa sei mesi addietro, in occasione del ritorno a casa dell’amico Enrico, ti ho invitato a fare una completa analisi politico-sindacale e di trarne tutte le logiche conseguenze di una fredda e razionale “riflessione”.
Ricordo la tua risposta, ripresa anche nel documento “una questione di cuore” fiducioso, ancora speravi, per usare le tue parole, di “ridare credibilità a quella struttura, ritornando ad occuparci dei colleghi e riproponendoci come interlocutori seri e credibili, nei confronti della società civile palermitana”. Convinto com’eri, ieri come oggi che “i sentimenti di solidarietà, assistenza e vicinanza ai più deboli, che vanno dimostrati nei fatti e nell’attività sindacale quotidiana…”.
Il tempo è galantuomo!!!! OGGI HAI RICONOSCIUTO AL SIAP TALE RUOLO!!!
Abbiamo, nel passato svolto l’attività sindacale insieme, quindi non devo dirti nulla di me, della mia pianificazione culturale, proiettata anche nel sociale in questo momento storico post-ideologico né dell’organizzazione sindacale che rappresento, né delle iniziative sul territorio a difesa dei diritti dei lavoratori di polizia, contro tutte le sperequazioni.
Nulla di nuovo sotto il sole, ogni conquista sindacale, vuole idee chiare, tenacia e tempo: per la verità in questo campo siamo quasi isolati; non vedo, in giro nel nostro territorio, molto impegno da parte d’altri soggetti deputati a fare ciò.
Allora il Sindacato è inutile? NO, i colleghi guardano e ci giudicano. E non solo loro: Se qualche Ministro si sta impegnando al massimo per comprimere il ruolo del Sindacato, è lecito supporre che il Sindacato sta con la naturale controparte che è il Lavoratore?
Tu sei stato il massimo responsabile di quest’O.S., poi hai fatto altra scelta, oggi con la tua lettera pubblica, sei arrivato al punto di partenza, hai chiuso un ciclo: ti manca solo la necessaria conclusione.
Comprendiamo perfettamente le tue perplessità e la tua voglia di metterti da parte, di avere, già dato.
Allora ascolta, prima di decidere.
Un po’ di tempo fa, in un documento pubblico, la Silp x la Cgil, aveva affermato che il sottoscritto era un Segretario, pro-tempore: affermazione talmente ovvia da risultare quasi banale, come dire meglio vivere con due pensioni che con una sola!!!!
Tutti i Segretari Generali, sono Segretari pro-tempore. Aggiungo, un Segretario deve avere un “vivaio”, dove fare crescere i giovani, tramandare la propria esperienza, e comunque deve avere sempre la capacità di mettersi in gioco.
Nessuno è eterno.
Si tratta di un’impostazione culturale: diffido sempre, per principio, dai saccenti tuttologi, veri e propri palloni gonfiati, che ti guardano dall’alto della propria arroganza e presunzione. Ciò che fa forte un Sindacato è la parola magica che si chiama “collegialità” e “fiducia” nella squadra, in tutta la Squadra, senza giocare quelle partite a scacchi, che ben conosci, dove a colpi di fioretto sì “fanno fuori” i giovani, per evitare che crescano!!!.
Ma torniamo a noi: oggi forse, ho compreso che il vero significato dell’affermazione “Segretario pro-tempore” conteneva il veleno nella coda, il vero obiettivo ERI TU!!!
La riprova? Perché, come mai, su carta intestata Silp x la CGIl, un anonimo iscritto “ti accusa di essere alla spasmodica collocazione, funzionale alla propria esclusiva ed egoistica soddisfazione”? Eri TU l’aspirante Segretario Generale, in pectore?
Allora veniamo al dunque:
Noi riteniamo, dico NOI, perché mi sento di parlare a nome di tutto il SIAP, che:
· La tua esperienza, la tua capacità, il tuo impegno può apportare un contributo propositivo al Sindacato Palermitano, cioè la TUA collaborazione può essere d’estrema utilità per i colleghi che ne hanno bisogno; sarebbe un peccato capitale disperderla.
· Il SIAP Palermitano è talmente coeso, forte e compatto, che qualunque forma di critica interna è vista come capacità di confrontarsi con chi la pensa diversamente su temi sindacali, rifuggendo per principio la cultura del “yes-man”, in altre parole di chi fa parte d’organismi “solo” per alzare la mano.
· Il SIAP è uno da Palermo a Roma: una è la sua linea di condotta, politica sindacale e l’individuazione di nuovi percorsi alternativi e funzionali all’organizzazione e di coloro che la devono interpretare, passano per gli organismi statutari a tutti i livelli.
· Tutti i nostri Dirigenti Sindacali, secondo i loro livelli di direzione, sono chiamati, di volta in volta, ad assumersi le loro responsabilità a cominciare dal Segretario Generale Nazionale.
Ti ho scritto quanto sopra con la trasparenza che ci contraddistingue, con la consapevolezza di essere stati obiettivi e non falsi adulatori al fine di acquisire IL TUO consenso: MILLE VOLTE MEGLIO UNA LIBERA SCELTA, CON CHIAREZZA DI INTENTI, CHE UN CONSENSO ABBINDOLATO DA FALSE PROMESSE!!!!!
Ecco il senso di questo documento pubblico.
Palermo 16 Maggio 2009
Il Segretario Generale Provinciale
(Salvatore Como)

1 commento:

Giuseppe Ricciardo ha detto...

DOPO AVERE LETTO QUESTA LETTERA APERTA SONO SEMPRE PIU' SODDISFATTO DI AVERE SCELTO IL SIAP COME SINDACATO DOVE CRESCERE, CONFRONTARSI, DIBBATTARE, DECIDERE, DIALOGARE, TUTTO ALLA LUCE DEL SOLE. LA CRITICA ED IL CONFRONTO SONO GARANZIA DI VERA DEMOCRAZIA. GUAI A CHI CREDE CHE LE POLTRONE (ANCHE SINDACALI) SONO ETERNE. TUTTI, DAL NEO ISCRITTO AL DIRIGENTE NAZIONALE, DEVONO ESSERE PRONTI AL CONFRONTO, METTENDO NELLE MANI DELLE ASSEMBLEE LA FIDUCIA CHE PUO' ESSERE RINNOVATA O MENO, MA MAI SOTTOSTARE AL SISTEMA DEL NEPOTISMO, IL CUI RISULTATO CERTO E' QUELLO DI RIDURRE IL SINDACATO AD UNO SPAZIO PERSONALE SVUOTATO DI OGNI FUNZIONE TUTELARE VERSO LA CATEGORIA DEI LAVORATORI
Giuseppe Ricciardo