sabato 20 dicembre 2008

PARTINICO: ABOLITA LA VOLANTE...





Palermo, 19/12/2008

Signor Questore,
Non è senza una grossa dose di imbarazzo che oggi ci troviamo per l’ennesima volta a rivolgerci a Lei. Sempre per gli stessi motivi.. sempre con lo stesso imbarazzante silenzio da parte della Questura.. sempre!!
Ma noi non ci stanchiamo mai di ripetere le cose, scrivere documenti, rappresentare le situazioni più annose quando ci sono di mezzo gli unici veri nostri interessi: i colleghi, il rispetto dei loro diritti, la possibilità di adempiere ai loro doveri!
Come Lei certamente saprà, nella Provincia di Palermo, tra gli altri con tutte le loro mille difficoltà, esiste il Commissariato di Partinico. Ubicato nel pieno centro di un paese ad altissima densità mafiosa, in un palazzo confiscato alla mafia, con giurisdizione sui ben 13 comuni in cui sono stati tratti in arresto alcuni tra i più importanti latitanti (vedasi i LO PICCOLO che soggiornavano liberamente a Terrasini e a Giardinello).
Avevamo chiesto ed ottenuto dal suo predecessore l’invio di 2 nuovi agenti, siamo tutt’ora in attesa di 2 nuove autovetture, presumibilmente fuoristrada, promesse nella medesima riunione.
Intanto c’erano stati omicidi ed illustri arresti, intanto i colleghi avevano assicurato i servizi minimi di prevenzione e controllo del territorio sacrificando in primis i loro sacrosanti diritti…
Non è giustificabile in nessun modo “trasformare” l’unica volante disponibile in vigilanza fissa solo perché note personalità decidono di trascorrere le vacanze nel comprensorio. Ma probabilmente sono soltanto i poliziotti di Partinico gli unici a cui interessa realmente, al di là delle frasi di circostanza la sicurezza dei concittadini.
Sia ben chiaro: IL SIAP RITIENE ASSOLUTAMENTE NECESSARIA LA SALVAGUARDIA DELLA VITA DI COLORO CHE LOTTANO CONTRO I POTERI FORTI DELL’ANTI-STATO. Ritiene altresì che preposti alle vigilanze di predette personalità non possano essere i colleghi di Partinico che per svolgere predetto servizio vengono distolti dal loro usuale e utilissimo servizio di prevenzione e controllo del territorio!!
NON SI PUO’ TOGLIERE A 13 COMUNI, TRA CUI ALCUNI AD ALTA DENSITA’ MAFIOSA, L’UNICA VOLANTE DI ZONA!! IL SIAP COME FORZA SINDACALE IMPEGNATA NEL SOCIALE NON LO PUO’ ACCETTARE!!!!
Purtroppo non è la prima volta che il Siap è costretto a rimarcare la sordità di chi è preposto a ciò. Per essere precisi durante l’unico dei nostri incontri Le avevamo sollevato una serie problematiche inerenti proprio il Commissariato di Partinico.
Ci giungono pesino notizie di una sua visita sul posto, con tanto di intervista ad una notissima emittente locale (Tele JAto), nella quale ribadiva tutti i cittadini del comprensorio la assoluta vicinanza alla loro ineluttabile esigenza di sicurezza. Ebbene ci chiediamo “è privando della unica volante i 13 comuni del comprensorio che il Sig. Questore intende tutelare la sicurezza dei cittadini della provincia, SPECIE NELLE ZONE più esposte alla criminalità organizzata?”
Ci auguriamo che il Sig. Questore alla stessa maniera comunichi in televisione che la Polizia in quelle zone sarà costretta ad operare a giorni alterni. Anche perché i cittadini hanno il diritto di conoscere la verità, sempre e comunque, anche quando le notizie non sono quelle che magari vorrebbero sentire. Il SIAP in ogni caso non si tirerà indietro nel far conoscere la verità alla cittadinanza, anche attraverso una apposita conferenza stampa.
Che fine hanno fatto le auto promesse? Partinico è sotto organico di oltre 10 unità e tra qualche mese, causa pensionamenti, tale numero è destinato a crescere.. Intanto ci si arrocca a piante organiche vetuste e poco funzionali lasciando disattese ben 8 domande di trasferimento di altrettanti colleghi che vorrebbero prestare servizio a Partinico.
Questo interessa a NOI signor Questore, la tutela dei colleghi nel rispetto di quella dignità professionale che si afferma nel pacifico e sereno svolgimento del proprio servizio.
Noi non rappresentiamo problematiche in modo strumentale, non dividiamo la responsabilità di cruciali commissariati sezionali lasciati allo sbando senza guida, anzi, al contrario ci proponiamo interlocutori seri per il bene di cittadinanza, colleghi e Amministrazione.
LA VIGILANZA VA ASSICURATA, MA LA POPOLAZIONE NON PUO’ ESSERE TRASCURATA.
Ritenendoci fin da adesso, come nostro stile, a sua disposizione per una risoluzione della gravosissima problematica, scevri da ogni secondo fine (noi di sicuro), attendiamo fiduciosi un tempestivo intervento in merito a quanto espresso.


LA SEGRETERIA PROVINCIALE

lunedì 8 dicembre 2008

UNA NUOVA PAGINA...

GIORNATA INTERNAZIONALE

CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Il Coordinamento Donne della Segreteria del SIAP di Palermo, nell’ambito della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne” ha preso parte al convegno “ LO STALKING. Aspetti sociali, giuridici e culturali in una prospettiva integrata di intervento”, organizzato dai Comitati Pari Opportunità dell’Ateneo e del SIAP di Catania lo scorso 25 novembre.

I lavori del convegno hanno analizzato lo “stalking”, la violenza di genere, inquadrando le caratteristiche di un fenomeno, in parte ancora sommerso, e individuando le possibili strategie di intervento, a disposizione degli operatori di settore, a sostegno delle vittime.

Il convegno è stato un momento di incontro tra esperti di varie discipline che interagiscono con il fenomeno della violenza di genere sotto profili differenti, ma avendo in comune l’interesse per la tutela della vittima e l’orientamento a coniugare la repressione e la difesa delle vittime con la prevenzione.

Con l’auspicio che analoghe iniziative a sostegno delle Pari Opportunità si moltiplichino sul territorio nazionale, è nato il Coordinamento Donne della Segreteria del SIAP di Palermo che intende scendere in prima linea, proponendosi come interlocutore locale delle colleghe e dei colleghi interessate/i a presentare istanze, partecipare ed offrire il loro contributo.

Per raccogliere le idee abbiamo creato un indirizzo di posta elettronica o in alternativa abbiamo indicato un numero di FAX.

Scriveteci in tanti!!!!!

donnesiap.palermo@gmail.com FAX 0916569773


martedì 2 dicembre 2008

AD MAIORA !!!



IL SIAP RADDOPPIA I CONSENSI: GRAZIE!

Con il presente documento voglio ringraziare, a nome mio e della Segreteria Provinciale, TUTTI I COLLEGHI che hanno aderito al SIAP dandoci la responsabilità e l’onore di rappresentarli.
A nome mio Voglio ringraziare la Segreteria Provinciale per l’impegno profuso quotidianamente e i sacrifici spesi, senza risparmiare tempo ed energie, con iniziative in un'unica direzione “se siamo qui è per stare tutti un po’ meglio”.
Voglio ringraziare i quadri storici, i neofiti, e tutti coloro che, fin dalla prima ora, hanno creduto in questa nuova scommessa.
Voglio ringraziare tutti i quadri Dirigenti che si sono prodigati sul territorio, tutelando i colleghi, sostenendone dove necessario i loro diritti. Senza la loro preziosissima collaborazione il SIAP non si sarebbe fortemente radicato.
Voglio ringraziare, tutti coloro i quali ci hanno sostenuto con la forza delle loro idee e coloro che ci sosteranno: è appena nato il COORDINAMENTO DONNE SIAP Palermo.
Voglio ringraziare, tutti coloro i quali hanno maturato esperienze sindacali in altre sigle e con uno scatto di orgoglio, mettendosi in discussione, hanno preferito continuare nel SIAP, a lottare per la difesa dei diritti, piuttosto che buttare alle ortiche l’esperienze pregresse.
Voglio ringraziare i giovani sindacalisti: fino a quando i giovani si spendono nel “volontariato gratuito”, in azioni tese a favorire la solidarietà e l’altruismo c’è la speranza di costruire un lavoro più dignitoso in una società più a misura umana.
Voglio ringraziare il Segretario Nazionale e il Segretario Regionale per la fiducia e il sostegno alle nostre iniziative.
Voglio ringraziare i colleghi disdettati, perché ci fanno riflettere su nostri probabili errori e soprattutto bene ci descrivono alcune forme patologiche di aggregazione dei consensi che tutti conosciamo.
Voglio ringraziare anche i furbi. Appartengono a questa categoria coloro che dopo aver risolto il loro problema continuano a dare la propria adesione all’amico sonnolente e statico, che in questo modo lo continua a rappresentare. Grazie a loro i nodi stanno venendo al pettine, prima o poi le contraddizioni esplodono!
Voglio ringraziare coloro che per mia colpa ho dimenticato.
Un grido di allarme per i colleghi: il Sindacato è in un momento difficile. Occorre fare molta attenzione e soprattutto i sindacalisti non devono supportare MAI il collante ideologico di destra, di centro o di sinistra e restare così abbindolati nelle tele che sapienti registri hanno costruito: attenti agli specchietti per le allodole che hanno il solo scopo di ipnotizzare i Poliziotti!
Palermo 30 Novembre 2008
Il Segretario Generale

(Salvatore COMO)

domenica 2 novembre 2008

"...e di adempiere con disciplina ed onore tutti i doveri del mio stato..."


Affermazioni del Sen. Francesco Cossiga
Presidente Emerito della Repubblica Italiana

«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabinieri».«Nel senso che le forze dell'ordine dovrebbero massacrare i manifestanti senza pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli a sangue e picchiare a sangue anche quei docenti che li fomentano».«Soprattutto i docenti. Non quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!»
(Sen. Francesco Cossiga – Presidente Emerito della Repubblica Italiana)


Osservazioni in merito alle dichiarazioni di COSSIGA

Come cittadini ci sentiamo indignati, preoccupati e sconvolti da ciò che il Senatore a Vita ed ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, avrebbe dichiarato durante una sua intervista rilasciata alla stampa.
Se non conoscessimo le vicende storiche dell’Italia degli anni 60-70 penseremmo che l’ormai troppo pesantemente ottantenne Senatore Cossiga fosse stato vittima inconsapevole di un giornalista scriteriato che, vorace di fama, non si fosse fatto scrupolo nel pubblicarne tali assurde esternazioni.
Come detto, da studiosi di scienze politiche e sociali non possiamo ignorare che infiltrare agenti provocatori all’interno di movimenti studenteschi, per esaltarne ed esasperarne gli aspetti violenti, in modo tale da giustificare la pronta e decisa reazione delle forze di polizia, appoggiate dall’opinione pubblica e dalle istituzioni “democratiche”, è stata un’indegna procedura che purtroppo, -oramai se ne ha certezza storica e giuridica- ordinata ed eseguita.
E' passato più di un quarantennio da quelle giornate buie, troppo buie per lo Stato, buie per il Popolo, buie per chi, inconsapevolmente e non, è stato artefice di una scriteriata spregiudicatezza politica nel gestire crisi e tensioni frutto di un processo evolutivo storico caratteristico del nostro Paese, destinato a lasciare strascichi indelebili fino a nostri giorni.
Consigliare a un Ministro della Repubblica, nel 2008, l’utilizzo di un siffatto sistema per risolvere nuove tensioni nel mondo sociale, di cui studenti e docenti rappresentano uno spaccato concreto, è ancor prima che anacronistico e antidemocratico, assolutamente illegittimo ed illegale.
Si tratta di una blasfemia politica che non si addice assolutamente né a un decano del parlamento, quale il Senatore Cossiga vuole essere, né tanto meno a un rappresentante delle Istituzioni Italiane.
Da appartenenti alle “forze di polizia”, infine, esortiamo colleghi e superiori a mantenere fede a tutti gli impegni presi con il giuramento, ivi compreso quello di NON obbedire MAI a ordini e direttive che, più o meno coperte e velate da “assicurazioni politiche”, possano in qualche modo costituire manifestamente reato e, cosa più grave, DISONORARE quello stesso giuramento di fedeltà che ciascuno di Noi ha fatto alla Patria e alla DEMOCRAZIA.
La Polizia di Stato è al servizio del cittadino e il cittadino sarà difeso davanti a qualunque Senatore, qualunque ex Presidente, qualunque Ministro, o qualunque Potere ne metta a repentaglio i propri Diritti e la propria Incolumità.
La regola, invece, dovrà essere una e una sola: RISPETTO DELLE LEGGI E IL PERSEGUIMENTO DI TUTTI COLORO CHE LE LEGGI VIOLANO.
Oggi più che mai il Sindacato di Polizia deve assumersi il ruolo delle responsabilità.
A questo ruolo noi Dirigenti Sindacali del SIAP non vogliamo venire meno e pertanto ci impegniamo, a nome di tutti i Poliziotti Onesti Palermitani, che non tollerano l’uso di questa o consimile dialettica di attivare gli organi nazionali per pretendere il rispetto della dignità che queste infamanti dichiarazioni hanno leso.

Palermo 3 Novembre 2008

LA SEGRETERIA PROVINCIALE SIAP

giovedì 30 ottobre 2008

UT RECTUS ORDO SIT...


In occasione dell'8° Consiglio Nazionale S.I.A.P. svoltosi a Monopoli nei giorni 17/18 e 19 ottobre 2008, a cui partecipano, oltre agli organismi statutari nazionali, i Segretari Regionali, Provinciali ed i rappresentanti territoriali e locali provenienti da tutto il Paese, i quali raccolte le istanze e le indicazioni dei colleghi sui posti di lavoro, dopo un ampio, democratico e costruttivo dibattito il Consiglio ha deliberato di presentare delle linee direttive per una proposta di legge "sulla delega al Governo per il Riordino delle carriere e delle funzioni del personale della Polizia di Stato". Ad una delle giornate dei nostri lavori, dedicata alla riforme istituzionali, ha partecipato il Sottosegretario di Stato all'Interno On.le Alfredo Mantovano il quale ha colto l'occasione per dichiarare pubblicamente al sindacato dei poliziotti la volontà del Governo di avviare la riforma del c.d riordino delle carriere, anche in considerazione del ragguardevole finanziamento sino ad oggi allocato per la risoluzione di questa tematica, particolarmente sentita dalla categoria.


N.B. In basso è possibile consultare la relazione tecnica che accompagna la proposta S.I.A.P. sul c.d. riordino delle carriere.


Tutti i colleghi sono pregati di dare il loro contributo, inviando commenti e valutazioni che saranno valutati dagli organismi statutari del, ad ogni livello, del SIAP.


Scrivete numerosi



(Cliccate qui sotto sul link che consente di scaricare la bozza del riordino..


BOZZA RIORDINO

martedì 21 ottobre 2008

LICENZIATELI TUTTI !!!



LETTERA APERTA


Dalla lettera del compagno Enrico Corso, emergono gli affanni, per altro espressi nelle sedi opportune, che stanno lacerando il silp palermitano.
La condivisione di quella lettera mi avrebbe potuto portare facilmente (e giustamente) a evidenziarne i contenuti e sovraccaricarli, ma ho continuato, spero e penso degnamente, a rappresentare questa O.S. sia sul posto di lavoro che nelle varie commissioni di cui mi onoravo di fare parte.

Ma è evidente che i problemi e il malcontento aumentavano e ciò è stato amplificato da una scarsa o peggio inesistente pianificazione nell’affrontare la situazione; l’esempio lampante, l’ultimo di una serie di errori, è stata la presunzione di poter fare a meno di chi ogni giorno fronteggia l’amministrazione e vive a contatto con i lavoratori, organizzando un’assemblea alla stradale il cui esito è stato molto imbarazzante.

In casi simili, credevo e auspicavo un compattamento seguito da un’analisi degli errori, per ripartire e prendere spunti al fine di evitare altre e peggiori conseguenze. Invece si esautorano i propri delegati informando l’amministrazione del licenziamento degli stessi, senza considerare paradossalmente che, il vero licenziamento, è stato operato dai lavoratori della stradale disertando in toto l’assemblea e quindi prendendo pubblicamente le distanze dal silp.

Mai avrei pensato, considerato i presupposti e i valori, che si potesse arrivare a certe bassezze giudicando e condannando preventivamente un dirigente sindacale sulla base dei suoi rapporti di amicizia e non per valutazioni politico-sindacali.
Di fatto il Silp palermitano eliminava suoi delegati estromettendoli dai loro compiti istituzionali in virtù di un’amicizia, ignorando che scelte sindacali diverse mai potrebbero scalfirla.

La cosa che più mi addolora è che Il Silp a Palermo era diventato un faro, un modello, unico portatore di innovazioni metodiche, giunto a disarticolare un sistema sindacale basato sul corporativismo arroccato su posizioni individualistiche miranti ad un egoismo economico ed un accumulo di privilegi, giustificati da un non meglio precisato compito di difesa del “re”.
Da troppo tempo questo non è più il Silp a Palermo e questo perché “esterne ingerenze” e “conversioni parallele”” ne hanno fatto un'altra cosa; ridurre al silenzio le teste pensanti ha portato a tutto questo, in quanto un contraddittorio aspro, acceso ma pur sempre costruttivo, argomentando le proprie tesi a sostegno di una dialettica politico-sindacale che tende alla crescita, lo scambio di pareri, opinioni magari opposti al pensiero unico, certo crea tensioni, ma può far nascere la consapevolezza che al “diverso” si può guardare con fiducia e, che non esiste solo il recinto che ci siamo creati nella nostra mente e quindi far vacillare le certezze acquisite in anni di monologhi.

“……. Un uomo intelligente si troverebbe spesso in imbarazzo senza la compagnia di qualche sciocco.…………”, da questi non avrà mai contrapposizione ma solo asservimento o peggio pavidi comportamenti di chi accetta il “licenziamento” in attesa di essere ripescato appena passa la piena, giustificando tale inqualificabile comportamento come maturità politica e spirito di servizio al sindacato.

È triste vedere oggi il Silp, non più quel modello progressista, riformista ed innovatore, in un momento socio-politico come quello di oggi che vede una maggioranza cancellare anni di lotte e conquiste sindacali a colpi di decreti legge e che con una informazione appiattita e complice, nasconde i veri problemi sociali del paese somministrando oppio tramite isole dei famosi, grandi fratello e veline….

Mentre un siffatto scenario ci appare, il Silp palermitano non trova di meglio che scimmiottare sul malcostume di ottobre, partecipando (fingendo di denunciarla) alla “sagra dei problemi della Polizia di Stato” decapitando di fatto una Segreteria in un momento in cui, invece, doveva rafforzarsi e lanciare segnali di unità e compattezza senza isolare e/o estromettere le punte di eccellenza.

Non sono un grande sindacalista, non cerco il consenso a tutti i costi estorcendolo o invogliandolo con champagne e lustrini ma, sicuramente, sono un uomo libero con idee ed ideologie chiare e limpide e fino a quando “……..non considereremo il colore della pelle come il colore degli occhi……..” non smetterò mai di lottare.
Palermo 21 ottobre 2008

Roberto Fallucca
già Segretario di base Comp. Stradale
già Responsabile politiche sicurezza lavoro
già Componente Direttivo P.le

lunedì 13 ottobre 2008

Habeo mecum haec quae sunt vera praesidia vitae...




Enrico… ben tornato nella tua casa !!!

IL SIAP plaude alle scelte di chi con coraggio esprime liberamente il proprio pensiero anche a costo di sacrificare affetti comuni.
Il Sindacato è fatto di uomini, con tutti gli errori e i pregi che ognuno di noi porta nel suo credo e nel suo bagaglio culturale.
Quando non si condivide più un percorso collettivo, per serietà e rispetto verso coloro che rappresentiamo, non abbiamo solo il diritto, anzi abbiamo L’OBBLIGO prima di tutto verso noi stessi, di scegliere tragitti diversi.
SOLO LE BESTIE ( o gli stolti come direbbe Mao TZE Tung ) NON CAMBIANO MAI I PERCORSI ABITUALI !
Abbiamo letto di un documento in cui, con sofferenza, l’amico e collega ENRICO CORSO esprimeva tutto il suo disagio nella SILP x la CGIL: noi non vogliamo entrare nel merito ma dobbiamo prenderne atto e fare scelte conseguenziali.
Abbiamo ritenuto non disperdere quel patrimonio sindacale oramai acquisito da tanti anni di esperienza sul campo, e di conseguenza mettere la nostra struttura a disposizione del collega ENRICO CORSO, affinchè DA NOI possa proseguire serenamente l’opera di assistenza, tutela e difesa dei diritti dei colleghi.
Una nota storica: Enrico sindacalmente nasce e cresce nel SIAP, poi dopo una deludentissima iperbole confederale… Oggi un felice ritorno a casa…., con i veri sentimenti confederali nel cuore !!!!!
il Sindacato è fatto di uomini…….
Palermo 13 Ottobre 2008
LA SEGRETERIA PROVINCIALE






CARI COLLEGHI,



dopo la mia lettera aperta all’amico Luciano Cirri, Segretario Generale Provinciale SILP di Palermo, numerose sono state le attestazioni di solidarietà espresse da tantissimi lavoratori di Polizia che in questi lunghi anni di attività sindacale ho avuto l’onere, ma soprattutto l’onore di rappresentare.
Gli stessi mi hanno invitato a continuare, segno di una maturità sempre maggiore dei poliziotti palermitani che hanno ormai compreso che il Sindacato, quello vero, quello che si batte per i lavoratori e per i loro diritti, è un patrimonio imprescindibile in ogni attività lavorativa e quanto mai indispensabile in una attività particolare quale è quella nostra.
Per tali motivi, in questi giorni, ho deciso di aderire al SIAP, il Sindacato nel quale mi sono formato e dove ho militato per oltre 10 anni. Peraltro, oltre che di un “ritorno a casa” è l’adesione ad un progetto che non si ferma solo all’attività sindacale nella sua accezione sic et simpliciter, ma di una organizzazione molto impegnata nel sociale come per esempio la abituale presenza negli studi di TELEJATO per aderire e dare solidarietà a Pino Maniaci il giornalista più volte oggetto di attentati mafiosi.
Ho sempre sostenuto, infatti, che il Sindacato deve essere, principalmente, un tenace difensore della categoria rappresentata, ma deve altresì essere un soggetto attivo nella società civile e, pertanto, farsi promotore di iniziative ed attività nel sociale.
Sono certo infatti che solo dalla condivisione dei nostri problemi, delle nostre difficoltà, delle nostre preoccupazioni possiamo ricevere quella giusta solidarietà necessaria per dare ancora maggiore risonanza alle nostre rivendicazioni anche alla luce delle improvvide scelte dei nostri Governi di ritenere la sicurezza una spesa da tagliare e non un investimento.
Palermo 13 ottobre 2008


Enrico CORSO

giovedì 9 ottobre 2008

LETTERA APERTA AL SEGRETARIO SILP X LA CGIL LUCIANO CIRRI


Caro Luciano,
Mi sono deciso a scriverti questa lettera aperta, a seguito del Comunicato a tua firma nella parte inerente al Commissariato di Partinico, perché immotivatamente tiri in causa il SIAP e soprattutto ne citi negativamente la politica sindacale in quel posto di lavoro e le iniziative del suo Segretario di Base. Tu contro un Segretario di Base!!!
Andiamo con ordine.
Chi ti conosce ti descrive come una persona seria e corretta ed io non ho motivo di metterlo in dubbio: ma allora capisco sempre meno!
Forse questa volta i tuoi sensori non hanno funzionato? Che siano bruciati? Occorre verificare, se così è meglio sostituirli prima che sia troppo tardi.
In coscienza ti risulta che il SIAP difende “comunque” i Dirigenti? Vuoi che ti ricordi la "Scientifica"? Abbiamo noi forse Funzionari che in lungo e largo battono il territorio alla ricerca spasmodica di “iscrizioni”? E voi?
Dov’era il SILP quando solo e soltanto il SIAP denunciava insistentemente, che al Commissariato di Partinico, mancavano uomini, mezzi e sistemi di trasmissioni radio, denunce fatte nelle sedi istituzionali, nelle trasmissioni televisive e anche nei convegni pubblici ottenendo anche notevoli risultati? E sai perché: avevamo il sentore che in quella realtà sotto la cenere covava il fuoco. Abbiamo mai detto dov’era il SILP? E’ chiaro che i consensi sono i frutti di un impegno costante profuso con amore sia del servizio sia della tutela dei lavoratori!
Perché poi hai difficoltà a palesare fino in fondo il tuo pensiero? Non ho voglia di litigare con nessuno, ma sono pronto a qualunque confronto pubblico su qualunque argomento: perché fai finta di tirare il sasso e nascondi la mano? Quale insuccesso deve giustificare il SIAP a Partinico?
Il tuo nuovo referente a Partinico si è forse rifatto la verginità? La sua forza è la sua purezza? A chi giova questo gioco?

Non è un gioco al massacro per il Sindacato, che con tutti i suoi limiti, deve occuparsi della tutela dei lavoratori?
Perché dobbiamo abdicare al nostro ruolo sindacale? Perché non talloniamo i nostro governanti senza guardarne il colore politico ma giudicandoli dalle loro scelte? Come mai coloro che adesso si stracciano le vesti quando erano al Governo, ci hanno fatto sudare per un aumento a regime di meno di 100 euro lorde e adesso lamentano i tagli alla sicurezza, nel ruolo a parti invertite?
NOI non abbiamo pregiudiziali IDEOLOGICI siamo LIBERI da vincoli di mandato, non abbiamo governi amici o governi nemici!!!!!!!!!!
Il Segretario Generale
(Salvatore COMO)

venerdì 3 ottobre 2008

TU CHIAMALE SE VUOI.... DIMISSIONI !!!

Reperiamo un documento, redatto in nottata e volantinato fin dalle prime ore del giorno dal caro Enrico, a cui va tutta la nostra più sincera solidarietà sindacale. Il nostro è un blog libero ed aperto a tutti, sicuramente per la pubblicazione del documento non ce ne vorranno tutti i fermi sostenitori della democrazia...


LETTERA APERTA

Caro Luciano,
ho molto meditato prima di scriverti questa lettera, sia per il sincero affetto che ci lega, sia per le ripercussioni che questo scritto potrebbe provocare.
Purtroppo, però, da parte mia diviene assolutamente necessario, per onestà intellettuale, prendere le distanze pubbliche da questo “nuovo” modo di fare sindacato nel SILP palermitano che ha dimenticato, colpevolmente, i LAVORATORI, i veri ed unici beneficiari dell’attività sindacale.
Di fatto l’attività si è fermata bruscamente 5 mesi fa, quando il SILP palermitano, a vele spiegate, era divenuto un costante punto di riferimento per i colleghi, per l’Amministrazione e per la società civile.
Improvvisamente però il giocattolo si è rotto e, probabilmente, per colpa di “esterne ingerenze” è stato posto in essere un perverso meccanismo in cui le teste pensanti dovevano essere ridotte al silenzio.
Per ottenere questi “spregevoli” obiettivi si sono stravolte tutte le regole di democrazia, con Consigli Generali illegittimi che pur in assenza di numero legale, o peggio, considerando FALSAMENTE presenti componenti di fatto assenti, hanno deliberato, praticamente, l’inizio del declino del SILP a Palermo.
Sai bene, perché già 5 mesi fa te ne parlai, che ciò nulla ha a che fare con il mio ruolo attivo nell’Organizzazione, bensì riguarda la totale assenza di progettualità che si traduce in un grave distacco dalle esigenze dei lavoratori.
Una Segreteria Provinciale che nonostante l’incremento degli iscritti, e pertanto delle esigenze dei colleghi, è composta solo da 3 elementi e con una ripartizione di incarichi che di fatto colloca l’Organizzazione ad un imbarazzante immobilismo.
Ma quello che è più grave, caro Luciano, è l’apprendere che questa struttura naviga a vista e che tu, come personalmente riferitomi, non conosci quale sia il progetto, tesoro esclusivo, probabilmente, di entità esterne che devono manovrare tutto da fuori.
In un delicato momento di gravissima crisi economica, in cui il Governo, che in campagna elettorale ha promesso mari e monti alla nostra categoria per poi clamorosamente rimangiarsi tutto una volta eletto ed in un contesto lavorativo nel quale i maggiori sacrifici vengono chiesti, come sempre, ai colleghi, il SILENZIO ASSORDANTE del Silp palermitano mi preoccupa ed imbarazza fortemente.
Un Silp nel quale non mi riconosco più proprio perché non è più il SILP battagliero, protagonista e competente portatore di legittimi interessi dei poliziotti palermitani che ho conosciuto e nel quale, con fierezza ed orgoglio, ho militato.
Caro Luciano, il mio imbarazzo come quello di tanti, tantissimi, colleghi, disorientati da questo “nuovo” SILP dovrebbe appartenere anche alla tua coscienza.
Palermo, 02 ottobre 2008

Enrico Corso
Consigliere Nazionale SILP
già Segretario Provinciale SILP-Palermo

venerdì 26 settembre 2008

CASERTA E GENOVA: ANCORA SANGUE PER SERVIZIO !!!


Ieri sera una coltellata ha tolto la vita all’assistente della Polizia di Stato Daniele Macciantelli intervenuto per risolvere una lite familiare in un appartamento di Pontedecimo a Genova.Una richiesta di aiuto era stata fatta al 113 del capoluogo ligure dopo che il personale del 118 non era riuscito nell’intento di calmare Danilo Pace che aveva dato in escandescenza. L’intervento sul posto da parte di quattro agenti della polizia, dopo un lunga conversazione, aveva calmato il giovane. All’improvviso però lo squilibrato ha colpito l’Assistente della Polizia all’addome con un coltello che nascondeva dietro la schiena.A nulla è servito l’intervento chirurgico a cui è stato sottoposto nella notte per strapparlo alla morte. È stato lo stesso questore a dare la tragica notizia ai familiari e al capo della Polizia.Daniele 36 anni era un poliziotto di grande esperienza originario di La Spezia e da tempo residente a Genova dove prestava servizio presso il Reparto prevenzione crimine. (dal sito della Polizia di Stato)
Muoiono poliziotti in inseguimento. Continua la pressione delle forze dell'ordine sul clan dei Casalesi, egemoni nel Casertano. Durante un'operazione di controllo, due poliziotti sono morti ed uno è rimasto ferito durante l'inseguimento di un'auto che non si era fermata all'alt a un posto di blocco a Casapesenna. Le vittime - il sovrintendente Francesco Alighieri, 41 anni, e Gabriele Rossi agente di 32 anni, erano stati appena trasferiti dalla Questura di Torino insieme ad altri 400 militari inviati in Campania per fronteggiare l'emergenza camorra. Il terzo collega, Davide Venerando Fiaschetti, è ricoverato per alcune fratture. (da "Repubblica")

martedì 23 settembre 2008

INSICURA... SICUREZZA!!


Carissimo Segretario,

ogni volta che passiamo dalla Squadra Mobile ci colgono sentimenti di triste ironia mista a compassione.
Vediamo infatti i colleghi che espletano il servizio di vigilanza “Boris esterna” cercare di svolgere al meglio il compito di garantire la sicurezza di uno degli obiettivi più sensibili di tutta la città ; e questo compito viene da loro svolto letteralmente in mezzo a una strada, per tutto l’anno.
Passiamo dalla Squadra Mobile e, senza scherzare, ci chiediamo che senso abbiano, se un senso ce l’hanno, i concetti di “sicurezza di luoghi e persone” e di “benessere del personale”, così tanto a cuore, almeno a giudicare da quanti se ne riempiono la bocca, a molti della nostra Amministrazione.
Noi crediamo ancora che i sindacati non siano un ufficio di collocamento, e pensiamo che servano ad affrontare i problemi e non ad aggirarli con sotterfugi.
I rischi che comporta il servizio di “Boris esterna” sono un problema grave al quale non vogliamo vedere esposti i colleghi della Riserva Servizi.
Perché, sia chiaro, questo servizio, così come è concepito dalle consegne e strutturato nella prassi, è pericoloso, insicuro, malsano, è INUTILE !!!!

Le consegne dicono che il servizio viene svolto da due unità del ruolo “Agenti/Assistenti”, coadiuvate dal Sottufficiale responsabile dei servizi della Questura, posizionate nell’area prospiciente l’ingresso della Squadra Mobile, il cui scopo è come dicevamo che all’interno dei parcheggi della Questura e di quelli attorno al perimetro della Squadra Mobile non transitino e non parcheggino veicoli non autorizzati.

Quello che purtroppo le consegne non ci raccontano, è che il servizio in questione è

INSICURO:

- Nonostante la presenza del divieto d’accesso (tranne ai mezzi autorizzati) e del personale operante, qualsiasi mezzo e qualsiasi persona possono arrivare e arrivano davanti l’entrata della Squadra Mobile ed il più delle volte se il personale è già impiegato con la viabilità di altri mezzi occupanti l’incrocio,molti mezzi riescono anche ad immettersi nella strada che porta davanti la Questura.
- Nelle ore notturne la stessa situazione è ancora più grave e critica perché i fari delle autovetture, e la scarsità di illuminazione pubblica, non consentono l’identificazione a vista né della targa, né dei mezzi né dei loro occupanti, almeno fino a quando non arrivano sotto il faro che illumina la Squadra Mobile.
- Il Sottufficiale responsabile dei servizi della Questura non può affatto coadiuvare i colleghi della Boris, poiché dall’Ingresso della Questura ci sono troppi metri che lo distanziano dal personale operante , e poi lo stesso non ha un monitor per visionare in tempo reale ciò che accade a cento metri da lui, e ancora non ha frequentato il corso ministeriale volto ad ottenere il dono dell’ubiquità…


PERICOLOSO:

- Stando in mezzo alla strada, è probabile che i colleghi possano venire investiti dai mezzi in transito
- Si deve essere maghi nell’arte della viabilità, poiché bisogna rimandare indietro tutti i veicoli non autorizzati, e le manovre dei conducenti delle vetture intasano l’incrocio e creano pericolo per l’incolumità degli operatori e dei mezzi dell’Amministrazione.
- I cani randagi che gravitano in zona spesso hanno attaccato persone che transitano in bicicletta o motocicletta, e al collega tocca pure improvvisarsi dog-sitter (sic)


MALSANO:

- I cavalli che trainano le carrozze, per altro non autorizzate al transito, per i turisti, spesso lasciano le loro deiezioni davanti ai nasi e ai polmoni dei colleghi, che sentitamente ringraziano
- Lo stesso dicasi per gli escrementi dei cani randagi
- In sei ore di servizio la quantità di smog e polveri sottili inalate dai colleghi, è tale da esporli al rischio veramente concreto di asme, bronchiti, e non vogliamo aggiungere malattie ancora più gravi. Detto per inciso, l’assenza d’interventi e presidi sanitari da parte del nostro Ufficio Sanitario la dice lunga sulla preoccupazione reale della salute dei colleghi da parte della nostra Amministrazione.
- Soprattutto d’estate, le temperature africane cui i colleghi sono sottoposti durante il servizio li espongono al rischio di svenimenti e collassi.


Se a tutto questo aggiungiamo che dei due componenti previsti per lo svolgimento del servizio , il più delle volte per carenze di personale in ufficio, il servizio si effettua da soli
CREDIAMO CHE NON CI SIA ALTRO DA AGGIUNGERE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Per disimpegnare il servizio in modo da avere come obiettivi reali la sicurezza dei colleghi e quella dei luoghi, chiediamo la creazione di un gabbiotto, posto come in figura,
provvisto di telecamere e pulsanti per disciplinare l’accesso tramite un sistema di sbarre mobili, sia all’altezza della curva sia dal lato opposto di Via Biscottari.
Tale gabbiotto sarebbe costruito con vetri antiproiettile, a maggior tutela dell’incolumità dei colleghi, dotato di climatizzatore/pompa di calore per un maggiore benessere dei suoi occupanti, e il servizio potrebbe essere effettuato interforze con la collaborazione dei colleghi della caserma “Pilo”.

Siamo certi che ti farai portatore, assieme a noi, di questa richiesta presso la Dirigenza della Questura, richiesta che mira solo a migliorare la qualità del servizio e quella della vita dei colleghi tutti.


LA BASE LOTTA PER LA BASE!!!!!
Segreteria di Base SIAP
c/o Ufficio di Gabinetto

lunedì 22 settembre 2008

Alitalia: parole in libertà?


“Il Giornale” di Sabato 20 Settembre titolava a caratteri cubitali in prima pagina “Tutta l’Italia contro il sindacato”.
Il titolo cita un sondaggio, basato sull’intervista a 800 persone, condotto dalla “Crespi Ricerche” (ex “Datamedia”), ovvero da Luigi Crespi, in passato sondaggista personale di Silvio Berlusconi.
Il sondaggio è reperibile a questo link: http://www.crespiricerche.it/index.php?option=com_content&task=view&id=108&Itemid=1
Il 63% di queste 800 persone sostiene che la colpa del fallimento delle trattative è da addebitare al sindacato. Con quale passione verso l’obiettività dei dati, e quale rispetto all’intelligenza dei suoi lettori, “Il Giornale” riesca a trasformare il 63% in “tutta l’Italia” e un campione di 800 persone in 57.000.000 di persone, è esercizio degno dei migliori volteggi di Igor Cassina.
“Stranamente” sul sito internet de “Il Giornale”, un sondaggio basato sulla stessa domanda di quello precedente, ma non avente valore statistico, individua sempre nel sindacato, e sempre con la stessa percentuale, la colpa del naufragio delle trattative su Alitalia.
http://www.ilgiornale.it/sondaggio_2b.pic1?PID=72

Ci pare allora che “Il Giornale” (di proprietà Berlusconi) batte la grancassa esclusivamente sulle responsabilità dei sindacati (che comunque, sia chiaro, ci stanno), mentre omette di denunciare con altrettanta forza le responsabilità di un’intera generazione di classe politica dirigente, in primis quella che sostiene attraverso le sue colonne, che da oltre 15 anni si alterna al potere sempre con le stesse facce, allo scopo di screditare agli occhi dell’opinione pubblica definitivamente il sindacato stesso! Giova ricordare che l’ultimo bilancio chiuso in attivo per Alitalia risale al 1992…
Dunque, si strumentalizza il dramma della vicenda Alitalia per tentare di “distruggere” l’immagine di un sindacato da sempre sgradito alla classe imprenditoriale che costituisce l’area elettorale di riferimento del centro-destra.

E l’opposizione?
Quasi a voler sottolineare che la realtà delle cose talvolta varia al variare del punto d’osservazione, un terzo sondaggio (sempre non avente valore statistico) lanciato però stavolta da “Repubblica Online” (giornale tradizionalmente di area centro-sinistra) ci fa sapere che per il 53% degli Italiani la colpa del fallimento delle trattative è da individuare nel Governo in carica, mentre il sindacato scende ad una percentuale del 19%
http://temi.repubblica.it/repubblica-sondaggio?cmd=vedirisultati&pollId=965

Resta solo da capire se gli Italiani sono un popolo di burloni che alle stesse interviste risponde sì e no a giorni alterni.. “Quid est veritas?”, verrebbe da chiederci, ma non è questa la sede.
Nelle interviste ai politici di area PD, nessuno è disposto ad ammettere responsabilità di Governo, quando al Governo c’erano loro, e quasi tutti ne approfittano solo per dire che la colpa è di Berlusconi e basta.
Quasi tutti…perché due in particolare si distinguono.
Il silenzio del ministro ombra per lo sviluppo economico, Matteo Colaninno, è indicativo del conflitto d’interessi che intercorre tra chi dovrebbe essere il primo critico dell’intera operazione e il capocordata della C.A.I., suo padre Roberto. Addirittura l’ex Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Enrico Letta, suggerisce alla CGIL di firmare alle condizioni dettate da C.A.I.. Quindi diventa sostenitore della linea governativa!
Davanti a questo contesto, Alitalia appare solo come l’ennesimo pretesto, per maggioranza e opposizione, per soffiare sull’antisindacalismo da una parte, e sull’antiberlusconismo dall’altra
Nulla di nuovo sotto il sole.
Tutti insieme, uniti con ottimismo verso il baratro!
Alex

domenica 21 settembre 2008

RIPORTARE LE MALATTIE AL (DI SOTTO??) DEL 5%


ULTIMORA

COLLEGA,
Il Ministro della Funzione pubblica Renato BRUNETTA ha presentato un emendamento per escludere il comparto sicurezza dai tagli dello stipendio nei casi di malattia.
SI STANNO COMINCIANDO A VEDERE I FRUTTI DELL’AZIONE SINDACALE.
IL SIAP SEMPRE ACCANTO A TE.

Palermo 20 Settembre 2008

LA SEGRETERIA PROVINCIALE

venerdì 12 settembre 2008


DOPO LA CAROTA IL BASTONE?

Il Questore di Palermo, come avviene periodicamente, è stato avvicendato: questo i colleghi lo sanno.
In questo nostro documento, il primo, da quanto si è insediato il nuovo Questore, vogliamo, anche a nome della Segreteria di Base del SIAP della Squadra Mobile di Palermo porgere un sincero e caloroso benvenuto nella nostra città al dott.MARANGONI.
Il nostro ruolo è quello di fare Sindacato, cioè confrontarsi con serietà, correttezza e lealtà con l’Amministrazione, al fine di contribuire al funzionamento della nostra “Azienda” nel pieno rispetto e tutela dei diritti dei lavoratori che rappresentiamo e tuteliamo.
Per questo auspichiamo che, prima di essere trasferito in una prestigiosa e complessa Sede come quella palermitana avrà avuto la possibilità di documentarsi in merito alle problematiche che investono il Suo nuovo Ufficio. Tra queste, purtroppo, si devono sottolineare quelle relative alla continua e perpetua mancata copertura degli emolumenti spettanti agli operatori della Mobile che, nonostante gli impegni e le rassicurazioni di chi l’ha preceduta, ancora stentano ad arrivare.
Per comprendere al meglio l’argomento in questione è necessario fare una breve premessa in cui si descrivono gli eventi accaduti.
Nel maggio scorso questa segreteria di base, stanca di attendere ulteriormente il pagamento del “rimborso missioni fuori sede” (in ritardo di un anno), straordinario eccedente relativo alla cattura di Provenzano e il pagamento dei tagli delle 55 ore riferite agli anni 2005;2006;2007; investiva i propri organi provinciali e nazionali che prontamente intervenivano su due fronti: aprendo un dialogo costruttivo con l’Amministrazione a Roma; chiedendo un intervento del Prefetto di Palermo.
A Roma il Segretario Nazionale del Siap si incontrava con il responsabile del T.E.P. per capire il perché dei ritardi; a Palermo, una delegazione veniva ricevuta da sua eccellenza il Prefetto per essere informato e, a sua volta informare gli organi competenti della delicata situazione.
Anche la stampa e le televisioni venivano a conoscenza del fatto che gli investigatori migliori di Italia aspettavano ancora il pagamento dei propri emolumenti in ritardo da più di due anni. Persino una troup della TV nazionale francese girava un servizio che mandava sul telegiornale delle 20.00 a Parigi; il fatto che chi aveva preso Provenzano non era stato ancora retribuito era grave e faceva odience.
Nel mese di giugno, dopo vari interessamenti istituzionali, finalmente si sbloccava la situazione e, gradatamente, veniva retribuito quanto dovuto.
Si rappresenta che questa Struttura nel 2007 ha registrato e riferito un ammontare di ore straordinarie eccedenti le 55 pari a circa 140.000 ore, contabilizzate nel 2008 e riferibili alla “cattura Lo Piccolo”; inoltre è dal mese di gennaio che non vengono più rimborsate le missioni. Non è accettabile che i colleghi della narcotici, dell’antimafia o della catturandi vadano fuori sede senza anticipi e rimborsi come non è accettabile che ogni mese vi siano tagli alle 55 ore pari ad un 30% pagabili in non si sa quali tempi e in quante trance.
Si sappia che, dal mese di gennaio 2008 ad oggi, v’è stato un taglio procapite di ore di straordinario effettuato di circa 100.
La situazione, insomma, non è sostenibile.
Auspichiamo pertanto un intervento di questa Segreteria Provinciale, che siamo certi, FARA’ In tempi rapidi, così come sempre in passato, puntuale e attenta alle problematiche vissute dai colleghi direttamente sul campo.
Il nostro auspicio è di verificare con chi di competenza quali rimedi ed in che tempi si possa dare risposta a chi, con grande spirito di sacrificio ed alto senso del dovere continua, nonostante tutto, il proprio Lavoro.
GRAZIE .
Il Segretario di Base della Squadra Mobile
Ivan D’Anna

martedì 26 agosto 2008

SIAMO TUTTI PINO MANIACI

Ancora una volta il SIAP è presente a dare il suo sostegno a chi lotta per rendere migliore il nostro piccolo fazzoletto di Terra.

Intervento di Ivan D'Anna





Interventi del Segretario Nazionale
Luigi Lombardo


giovedì 14 agosto 2008

Ciao Andrea...



Purtroppo il destino è un mare senza sponde che con improvvisa furia ci sommerge e ci annulla...
Noi che abbiamo avuto il privilegio di conoscerTI, Andrea Tronca, con le tue qualità e la tua forza, TI ricorderemo sempre.
Ci mancherà il Tuo sorriso sempre disponibile, il Tuo affetto.
Ci stringiamo tutti insieme attorno alla TUA famiglia,

Andrea... Ciao!

Invitiamo tutti a partecipare alle esequie che si terranno presso la Caserma Lungaro Sabato 16 Agosto alle ore 09:00.

venerdì 8 agosto 2008

MILITARIA SUNT SERVANDA...


I bersaglieri presidiano le città, le ronde militari sorvegliano la sicurezza pubblica.
Proviamo a chiudere gli occhi, immaginiamo di non sapere nulla e di svegliarci da un sonno lunghissimo e leggere i titoli dei quotidiani di questi giorni. La prima, immediata cosa che ci verrebbe in mente sarebbe quella di pensare ad una guerra o ad un colpo di stato militare.
Invece no, è solo la militarizzazione delle nostre città, in fondo 7 (sette) forze di polizia non sono sufficienti a far fronte al crimine e pertanto invece di rafforzarle, magari dotandole di strumenti efficaci e tecnologicamente avanzati, o adeguando gli organici, si trova la “geniale” idea di impiegare le forze armate, come fossimo in Cile ai tempi di Pinochet. Ma siamo in Italia ai tempi di Berlusconi…… o forse non ci sono differenze???
Sono incominciate cosi' molte dittature e molte guerre perfino. Certo non solo con la militarizzazione ma insieme a decine di altri provvedimenti tipici, come l'autoattribuzione di poteri speciali da parte del governo (tipo le immunita'), messaggi di panico alla nazione (tipo allarme economia, allarme immigrazione, allarme sicurezza, ecc.), la diffusione di messaggi discriminatori (contro i rom, gli islamici, i meridionali, ecc.), con la promozione di stati di emergenza, con la riduzione dei servizi ai cittadini (che alimentano il malessere), con l'appropriazione dei canali mediatici, e cosi' via.
Il caso piu' vicino a noi e' la ex-Jugoslavia. E' iniziato tutto a fine anni '80, esattamente cosi'.
La cosa interessante o sconvolgente a secondo dei punti di vista? Che tutti allora minimizzavano "una guerra civile, ai giorni nostri, in un Paese da 40 anni in pace?
Impossibile"
Enrico