giovedì 26 settembre 2013

E venne il tempo..



LETTERA APERTA di:
Dino RIZZUTO
Segretario Generale dimissionario di Palermo SILP x la CGIL


Carissimi colleghi, amici e compagni,

E' con una grande sofferenza, ma con convinzione e determinazione che oggi scrivo a tutti voi la presente lettera aperta. Abbiamo condiviso un percorso insieme, fatto di fatiche e soddisfazioni. Sapete tutti come sono andati gli eventi. Dapprima la mia protesta per il taglio dello straordinario, che ponendo l'accento sul “mancato” intervento della confederazione a tutela di quei poliziotti che dice di voler rappresentare, ha evidentemente dato molto fastidio, toccando nervi scoperti e producendo una reazione tanto scomposta quanto esemplificativa dello stato delle cose.
Mi si rivolgevano accuse di basso, bassissimo livello. Ma con la piena coscienza del fatto che il libero pensiero sociale riesca a dare molto fastidio a chi ne ha fatto istituzionalmente un cavallo di battaglia, ho tentato di proseguire sulla via maestra del rispetto dei diritti. La cose non cambiavano. Aver rimproverato alla classe dirigente palermitana della Cgil di non occuparsi di più dei Poliziotti forse lasciava emergere ferite e contraddizioni violente. Mi avviliva l’insensibilità proprio di quella parte sindacale che dovrebbe essere propugnatrice di una maggiore giustizia sociale, di intestarsi battaglie di tutte le categorie rappresentate, comprese quelle delle Forze di Polizia, al di là delle pregiudiziali ideologiche!
In questo avevamo creduto e in questo i poliziotti di sinistra si erano riconosciuti!
Ma ho scoperto la vera contraddizione: la CGIL nei fatti non riconosce l’autonomia decisionale delle scelte alla SILP a tutela della categoria dei poliziotti. Da casa madre a casa patrigna!
Forse e senza forse a questi interessava di più piazzare alcuni saltafossi di sindacati di Polizia ai vertici del Silp, imponendoli (e non ci sono neppure riusciti) ad una base che ha dovuto resistere a lungo e con tenacia per evitarne l'imposizione. Qualcuno tempo fa diceva: La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa”. Adesso comunque ogni via é spianata. Qualcuno palesemente confonde gli interventi che dovrebbero essere fatti, con queste non meglio definibili ingerenze! Lo sapete, lo sapete tutti, ho provato a resistere, ma ho dovuto fare i conti con avversari inattesi, mossi da chissà quali mire “poltronistiche”.
In una battaglia a distanza in cui si fronteggiano almeno 2 o 3 diversi gruppi, spalleggiati da padrini più o meno confederali, essere libero, intellettualmente indipendente, imponeva un dazio altissimo da pagare! Diventato un peso per tutti, ho preso la decisione che già conoscete delle dimissioni irrevocabili.
Il Sindacato é idea, passione.. impegno sociale e politico, nel senso più nobile. Significa andare tra la gente, trovare una unità assoluta di intenti, tra i singoli individui, tra le singole categorie e muoversi insieme verso il bene comune. Mi sono guardato attorno, vi invito con il cuore a fare lo stesso. Cosa significa oggi avere una idea? Credere in qualcosa? Andare in piazza, prendersi uno spazio sociale, rivendicare con forza una prepotente appartenenza a quel mondo che non potevamo più ignorare? Me lo sono chiesto e ce lo siamo chiesti in tanti. C'era una sola via da percorrere: andare avanti! Andare oltre, cercare, trovare e pretendere di condividere percorsi, idee comuni e battaglie con chi, ispirandosi al mondo confederale, ha praticamente fatto questo ogni giorno.
Io, noi abbiamo scelto il SIAP di Palermo. Amici e compagni che tutti insieme abbiamo avuto modo di apprezzare per ciò che facevano e come lo facevano.
Avevo già annunciato che non sarei stato né il figlioccio né il servo stupido di nessuno, meno che meno il terzo segretario generale del Silp palermitano pronto a scomparire nel nulla dopo aver assolto al compitino. Oggi eccoci qui, più motivati che mai. Oggi scriveremo insieme una nuova pagina del Sindacato a Palermo. La storia di un Sindacato che rivendica nello spirito confederale la sua autonomia decisionale, che si riconosce cioè in una confederalità unitaria.

Palermo 26/09/2013

Leonardo RIZZUTO