mercoledì 18 novembre 2020

 COVID 19: Homo Homini Lupus.. l'occasione perduta!

La settimana scorsa Pfizer aveva annunciato il successo nel 90% dei casi. Dichiarano di esser pronte tra poche settimane le farmaceutiche AstraZeneca, poi a gennaio Sanofi e Johnson&Johnson.. Intanto la Moderna annuncia: “Il nostro è efficace al 94,5%, ma lo venderemo solo agli USA...
Gli annunci di speranza diventano annunci di businness e politica internazionale. Case farmaceutiche che finanziano campagne elettorali, promuovono accordi economici tra nazioni.. insomma animali saprofagi che non vedono l'ora di banchettare sui milioni di morti di questi mesi. Categorie di lavoratori che si accusano a vicenda, scontri di piazza, redditi truccati, truffe sui contributi e sulle misure di sostegno.. medici, infermieri e Forze dell'Ordine, chiamati prima eroi, adesso sono crocifissi dall'opinione pubblica.
Il Covid avrebbe potuto e dovuto renderci migliori, avrebbe dovuto farci riscoprire la SOLIDARIETA' assoluta vera, nessuno sarà al sicuro finché tutti non saremo al sicuro. Avremmo potuto e forse dovuto riscoprire i bisogni dell'altro sentendoli come propri.. invece no! Siamo entrati nella tempesta, non sappiamo ancora come e quando ne usciremo, ma abbiamo cullato la speranza di uscirne migliori.. Adesso ci rimane la speranza solo di uscirne, ma ogni giorno sempre di più appare evidente che tutto quel dolore, tutto quel sangue sarà stato inutile e ne usciremo forse sani fisicamente, ma malati dentro..

martedì 12 novembre 2019

È STRAGE SILENZIOSA?
Disagio e Suicidio di Donne E Uomini in Uniforme.

I dati che ogni giorno sentiamo, senza soluzione di continuità, ci parlano di un fenomeno che non conosce pause. Uomini e donne in uniforme, ad ogni latitudine, che pongono fine ai loro giorno. Preferiscono l’abuso orrido della morte alla vita. Cosa li spinge a questo? Cosa schiaccia in maniera così prepotente le loro esistenze? Esiste una correlazione tra l’incidenza dei suicidi e la professione totalizzante che svolgono? E ancora quali sono i segnali da cogliere? Quale l’aiuto che avrebbe potuto salvare una vita che non siamo riusciti a dare?
Queste e tantissime altre domande ci poniamo ogni giorno da rappresentanti di categoria, ma soprattutto da uomini, donne, amici e fratelli di colleghi che hanno sofferto la vita in maniera così atroce. 
Proveremo a rispondere insieme a queste domande parlandone con la nostra Amministrazione, con esperti e con le testimonianze di chi ha seguito chi è stato in difficoltà.
Non avremo mai la presunzione di dare risposte certe e definitive, ma proveremo a capirne di più, proveremo a fare memoria di tanto dolore sperando di riuscire ad evitare che possa ripetersi ancora.
Venite in tanti, prendete la parola, chiedete, partecipate.. usciremo tutti con qualcosa in più..
Vi aspettiamo!

Siap Palermo

mercoledì 17 luglio 2019

Manifestazioni del  17, 18 e 19 Luglio
27 anni alla ricerca della verità..

Ormai da anni la nostra O.S., in occasione della ricorrenza del 19 luglio, organizza una serie di eventi socio-culturali, unitamente al Movimento delle Agende Rosse, a varie associazioni e scuole di ogni ordine e grado.
 Sono passati 27 anni da quel 19 luglio 1992; anni in cui la verità su quelle stragi é via via venuta fuori a brandelli, strappata con la forza e la foga di chi non si rassegna ai depistaggi e ai tentativi di occultamento.
Noi non crediamo alle passerelle mediatiche e alla spettacolarizzazione del dolore, non crediamo a chi viene per "ricordare" perché spesso lo fa perché per il resto dell'anno ha dimenticato, non crediamo a chi sfrutta questi eventi per visibilità o promozione. Ma stiamo in piazza con chi chiede la verità ad ogni costo per quel sangue innocente sparso in Via D'Amelio e per tutto il sangue delle vittime di mafia
Per noi saranno 3 giorni pieni di impegno, di incontri e riflessioni, di mondi che si incontrano nell'obiettivo comune.
Inizieremo il 17, quando giocheremo la nostra partita del cuore e presenteremo la nostra maglietta della ricorrenza, presso il campetto della “Magione”.
Il 18 mattina accoglieremo delegazioni (NUMERO CHIUSO PER MOTIVI DI SICUREZZA) della società civile e dei nostri amici delle Agende Rosse, nella nostra Caserma P. Lungaro, per un momento di riflessione e memoria insieme.
Il 19 Luglio staremo lì accanto all'albero di Via D'Amelio nella memoria Comune.



martedì 2 aprile 2019

Ancora a parlare di mafia, tra i ragazzi e con la gente..




venerdì 7 luglio 2017

25 anni alla ricerca della verità..

Manifestazioni del  13,17, 18 e 19 Luglio
25 anni alla ricerca della verità..

Ormai da anni la nostra O.S. ogni anno, in occasione della ricorrenza del 19 luglio, organizza una serie di eventi socio-culturali, unitamente al Movimento delle Agende Rosse, a varie associazioni e scuole di ogni ordine e grado.
 Sono passati 25 anni da quel 19 luglio 1992; anni in cui la verità su quelle stragi é via via venuta fuori a brandelli, strappata con la forza e la foga di chi non si rassegna ai depistaggi e ai tentativi di occultamento.
Noi non crediamo alle passerelle mediatiche e alla spettacolarizzazione del dolore, non crediamo a chi viene per "ricordare" perché spesso lo fa perché per il resto dell'anno ha dimenticato, non crediamo a chi sfrutta questi eventi per visibilità o promozione. Ma stiamo in piazza con chi chiede la verità ad ogni costo per quel sangue innocente sparso in Via D'Amelio e per tutto il sangue delle vittime di mafia
Per noi saranno 4 giorni pieni di impegno, di incontri e riflessioni, di mondi che si incontrano nell'obiettivo comune.
Inizieremo il 13 luglio, ore 18 con una kermesse letteraria sul Lungomare di Trappeto (PA), incontreremo 4 autori, tra giornalisti e poliziotti che della ricerca della verità hanno fatto la loro vita..
Il 17 giocheremo la nostra partita del cuore e presenteremo la nostra maglietta della ricorrenza, presso il campetto della “Magione”.
Il 18 mattina accoglieremo delegazioni (NUMERO CHIUSO PER MOTIVI DI SICUREZZA) della società civile e dei nostri amici delle Agende Rosse, nella nostra Caserma P. Lungaro, per un momento di riflessione e memoria insieme.
Il 18 sera serata di Musica e Impegno presso il Palab con i Taligalè.
Il 19 Luglio staremo lì accanto all'albero di Via D'Amelio nella memoria Comune.
Sarà presente la nostra Segreteria Nazionale SIAP.



lunedì 5 giugno 2017

No agli arresti domiciliari di Riina



Quando abbiamo fondato la pagina Facebook "presentazione del libro Riina jr - Stato di allerta permanente" , sotto forma di evento, l'avevamo fatto sotto la spinta emotiva forte dettata dalla ostentata e paventata presentazione del suo libro, che il figlio di Totò Riina avrebbe voluto fare a Palermo. La società civile si strinse attorno a questo moto di indignazione e protesta.
Oggi abbiamo registrato una "apertura" alla possibilità che il noto mafioso, mandate di omicidi, stragi, estorsioni, intimidazioni, carneficine, mattanze e efferatezze varie a carico di servitori dello Stato e liberi cittadini, possa essere mandato a casa, poiche' a nessuno dovrebbe essere negata "una morte dignitosa". Almeno così abbiamo letto nei giornali.
Ebbene noi diciamo NO FORTEMENTE E DECISAMENTE NO!!
LA MORTE DIGNITOSA DOVEVA ESSERE ASSICURATA E GARANTITA ALLE CENTINAIA DI PERSONE INNOCENTI TRUCIDATE PER MANO MAFIOSA..
L'allerta continua.. noi continuiamo!
Luigi Lombardo Siap Palermo

domenica 4 giugno 2017

TERRORE..

TERRORE A LONDRA.. E TORINO..
Doveva essere una sera di festa e aggregazione a Torino, poco contava il risultato finale della partita, una sera di primavera come tante a Londra.
Morti e feriti di qua, feriti e panico di là.. Un attentato il primo, la calca ed il terrore di un attentato il secondo. Il terrorismo vince così la sua guerra: inculcando la paura e distruggendo il vivere quotidiano. L'odio interrazziale e religioso sono le forze prepotenti che lo alimentano e lo giustificano nelle menti malate.
Probabilmente in un epoca non funestata dal terrore il crollo di una passerella non avrebbe innescato quella paura cieca che ha fatto travolgere donne e ragazzi dalla folla terrorizzata.
Non si può più aspettare. Dobbiamo vincere la guerra col terrore adesso, senza dare più spazio ai soliti vermi razzisti e beceri che parlano di integrazione in maniera strumentale e deviata, dopo anni passati ad imprecare contro le "invasioni" (sic) dei nostri fratelli d'oltremare.
Il mondo é una polveriera ed in tanti, in primis poteri economici forti, mica troppo occulti, non vedono l'ora di innescare la miccia.
L'unica divisione in una società "NORMALE" deve riguardare gli uomini perbene di ogni credo o colore contro delinquenti e malviventi di ogni specie o razza... se non sarà così avranno vinto loro, se non facciamo così hanno già vinto loro!
Luigi Lombardo
SIAP PALERMO

venerdì 2 giugno 2017

Festa della Repubblica.. Uniti.. ma proprio tutti!

E' la festa della Repubblica. 

Per moltissimi, forse i più, sarà solo il modo per allungare un week end.. Diamo tutto per scontato. Non combattiamo più per nulla. E' come se tutto ci fosse dovuto, come se non dovessimo guadagnarci ogni giorno la preziosa libertà che il sangue di chi ci ha preceduto ci ha regalato. Ebbene no. Mentre noi ci rassegniamo al nulla, mentre aspettiamo che qualcuno faccia qualcosa, mentre dimentichiamo a che prezzo fu conquistata la nostra Repubblica, nell'ombra qualcuno se la porta via.
Se solo riuscissimo a ricordarcene sempre! Se solo riuscissimo a non dimenticare che tutto é dura conquista, giorno dopo giorno, e che il sangue che quella conquista ci é costato é troppo prezioso per essere dissipato nel nulla, allora avremmo un abbozzo di quella coscienza critica che ormai sembriamo aver perso, come turisti di una storia che non ci vede più protagonisti. Allora, se riscoprissimo il valore assoluto della partecipazione attiva alla vita sociale e politica della Nazione, considerandola davvero NOSTRA, forse ci sentiremmo più indignati a vederne far scempio da questo o quello.. Forse tutto sarebbe migliore se non demandassimo sempre "agli altri" ciò che é tutta a noi per diritto e dovere assoluto!
Di certo vivremmo in un mondo migliore.
Vedremo sfilare le nostre Forze Armate, in via dei Fori Imperiali. Ebbene io vorrei una festa della Repubblica in cui a sfilare per le vie della Capitale e di ogni città, assieme ai nostri uomini in divisa, senza schieramenti marziali, ma tra cortei festosi, ci fossero tutte le parti portanti della nostra Repubblica: studenti, operai, commercianti, artigiani, insegnanti, medici, infermieri, ristoratori, camerieri.. insomma tutti, a festeggiare felici l'ennesima conquista dell'ennesima giornata di lotta: un mondo migliore!
Tanti vogliono mettere mano alla nostra Costituzione, culla e incubatrice della nostra ancor giovane Repubblica. Prima di cambiarla, vorrei che provassero a conoscerla davvero!
Vi lascio alle parole di Piero Calamandrei, pronunciate in un celeberrimo discorso ai giovani del '55 a Milano, vi stupirete nel sentirne l'attualità.
Auguri Italia, buona festa della Repubblica!
Luigi Lombardo Siap Palermo


https://www.youtube.com/watch?v=XRTG9duEnww

domenica 28 maggio 2017

Perché via D'Amelio..

https://buonacausa.org/cause/19luglio2017


VENIAMO IN VIA D’AMELIO PERCHE’..
Perché la battaglia ci vede in vantaggio ma non è ancora vinta
Perché i colori e le voci di questa strada ci dicono che la luce della speranza splende fortissima
Perché qui mondi diversi si sono fusi insieme guardando al futuro
Perché da quella ferita di quella maledetta domenica del 1992 ,che avrebbe distrutto sogni e speranze ovunque, è nata la voglia di riscatto di una generazione intera
Perché dove c’era morte e distruzione adesso ci sono bambini in festa che ci impongono di lottare per loro e per il loro futuro, senza perdere la speranza
Perché l’onda di agende rosse levate al cielo ci fa credere che la verità di quelle stragi vedrà la luce
Perché Agostino, Claudio, Walter, Vincenzo, Antonio, Emanuela e Paolo sono qui in mezzo a noi e sono vivi!
Perché quell’esplosione ha sbarrato le porte alla mafia e non alla vita!
Perché se guardate la persona che vi sta accanto, non ne troverete una in questa piazza che non sa per certo che questa volta la battaglia la vinciamo noi
Perché qui il sangue innocente ha reso prezioso il senso di tutto
Perché non ci sono barriere o steccati quando si guarda tutti insieme nella stessa direzione
Perché il sogno è troppo bello e importante per non essere realizzato
Perché come fratelli e come sorelle, persone arrivate qui con diverse convinzioni, sono uscite da questa piazza con lo stesso orizzonte..
Perché non c’è posto per la paura, ma solo la rabbia che spazzerà via il cancro infame di questa terra
Perché è tempo di restituire le forze dell’ordine, le donne e gli uomini che le compongono a chi realmente appartengono: alla società civile, a tutti voi!
Perché con le donne e gli uomini della Polizia di Stato, restituiamo alla gente la preziosa memoria dell’estremo sacrificio dei nostri ragazzi
Perché le donne e gli uomini delle F.O. che lavorano senza risorse e mezzi, per il bene di tutti, a rischio della loro vita, sono un aspetto luminoso e splendido della nuova resistenza
Perché quando assicuriamo un pericoloso latitante alle patrie galere, quando scortiamo un magistrato, inseguiamo un malvivente a rischio della vita, non lo facciamo per la miseria di uno stipendio che non vale una vita, ma per tutti, ma proprio tutti voi!
Perché non riusciamo più a distinguere in questa piazza poliziotti e agende rosse
Perché odiamo le passerelle, soprattutto quelle di chi solo 2 o 3 volte l’anno sente il bisogno di ricordare, perché per altri 363 giorni evidentemente dimentica
Perché quando chi ha la responsabilità di guidare il Paese parlerà di poliziotti e poliziotte dirà “i miei uomini” ognuno di voi possa alzarsi e dire: “eh no, quelli non sono tuoi, ma i nostri fratelli e le nostre sorelle”
Perché ieri al Reparto Scorte, come oggi qui, avevamo davvero sanato le ferite che una scellerata visione politica aveva generato in decenni di scempio sociale, allontanando la società civile dai suoi figli e fratelli in blu
Perché Paolo, Agostino, Claudio, Walter, Emanuela, Vincenzo e Antonio non erano solo magistrato e poliziotti, ma come dicono le nostre magliette erano prima di tutti figli, fratelli, sorelle di ognuno di voi
Perché che un mondo migliore era possibile lo sappiamo già, ma adesso dobbiamo sapere che é anche ora di farlo
Perché oggi non potrei davvero essere in nessun altro posto al mondo senza sentirmi vuoto ed incompleto
Perché molti di coloro che non conoscevano Palermo, dopo quei terribili eventi se ne sono irrimediabilmente innamorati, per renderla migliore
Perché.. Qui oggi negli occhi di tutti si specchia la Palermo che tutti sanno che non potrà che essere una terra bellissima!
(via D'Amelio il 19 luglio 2015)
Luigi Lombardo SIAP PALERMO

A sostegno dei nostri compagni di viaggio delle Agende Rosse, sempre e comunque!


Fino alla verità..

https://buonacausa.org/cause/19luglio2017

venerdì 26 maggio 2017

DIALOGO DI UN POLIZIOTTO E DI UN MANIFESTANTE

Era una sera di giugno di qualche anno fa. Squillò il telefono e Federica Fabbretti mi parlò di questa sua idea. Lo avremmo letto lì, in via D'Amelio, non luogo di morte ma di vita, luogo di incontro di strade che si uniscono e orizzonti che si allargano. Società civile che diventa civiltà comune, storia comune. Nacque così, scritto a 4 mani e letto a due voci il DIALOGO DI UN POLIZIOTTO E DI UN MANIFESTANTE.
Ci sarà il G7 a Taormina e tutti hanno diritto a manifestare il loro dissenso e ad esprimere le loro idee, tutti! Ma nessuno ha il diritto di far del male a nessun altro.
Non ho la presunzione di pensare che il nostro DIALOGO possa evitare scontri o problemi (che fortemente ci auguriamo che non ci siano), ma se qualcuno ci rifletterà su almeno un poco forse.

DIALOGO DI UN POLIZIOTTO E DI UN MANIFESTANTE
Ci sono sempre quelli che dicono, quelli che dicono anche se non dovrebbero dire, forse farebbero bene a non pensare nemmeno, ma ci sono. Sono ovunque, tra la gente comune e tra chi li rappresenta cercano solo fratture e divisioni, tramano nell’ombra, parlano, agiscono e vestono in mille modi diversi, escogitano, dicono e vogliono.
Vogliono che io ti guardi e che veda in te il mio nemico,
una persona senza nome, uno dei tanti, tutti uguali, tutti neri, coperti da un casco e da una maschera antigas, con un manganello in mano, pronto a fare del male.
Vogliono che io ti guardi e che veda in te il mio nemico,
una persona senza un ideale, senza una dignità, senza un’opinione, servo dei servi, una persona che tradisce i suoi stessi cittadini, difendendo gli oppressori.
Vogliono che io ti guardi e che veda in te il mio nemico.
Vogliono che io ti guardi e che veda in te il mio nemico, una persona che ci odia, che non ha un buon motivo per stare lì se non quello di picchiare un poliziotto e spaccare tutto.
Vogliono che io ti guardi e che veda in te il mio nemico, una persona che ignora tutto il mondo che c’è sotto una divisa, che non capisce che i suoi problemi sono anche i miei, che la disoccupazione, la casa, la scuola, la sanità sono drammi che per primo vivo io e che vorrei magari condividere con lui le ragioni della protesta.
Vogliono che io ti guardi e che veda in te il mio nemico.
Vogliono che io ti guardi e che le prime due emozioni che emergano, contemporaneamente, siano la rabbia e la paura. La rabbia, per le violenze subite da cittadini inermi e mai punite; la paura, di essere il prossimo a subirle.
Vogliono che io ti guardi e che le prime due emozioni che emergano, contemporaneamente, siano la rabbia e la paura. La rabbia di chi sa che, qualunque cosa succederà in piazza, saranno sempre e solo i poliziotti ad averne le colpe, la paura di lasciarci le penne, portare a casa fratture e suture e che, qualunque cosa accada, il mio stipendio non basterà a pagare gli avvocati e distruggerà l’economia fragile della mia famiglia.
Vogliono che io guardi le squadre nere che vi assalgono e che, dentro di me, sussurri “bravi”.
Vogliono che io guardi le manganellate e pensi “ben vi sta”.
Vogliono che io ti guardi e che veda in te il mio nemico: una guardia.
Vogliono che io ti guardi e che veda in te il mio nemico: un manifestante.
Eppure, in questa giornata, io ti guardo e vedo soltanto Rocco, Antonio, Vito, Vincenzo, Emanuela, Agostino, Walter e Claudio, Poliziotti sì, ma miei fratelli, sorelle, figli, figlie, compagni, amici.
Eppure, in questa giornata, io ti guardo te e vedo soltanto Peppino Impastato, Danilo Dolci, Mauro Rostagno, che mettevano in pratica la disobbedienza civile, sì, ma erano e sono miei compagni e combattevano anche per me.
Vogliono che ci guardiamo l’un l’altro e che identifichiamo il nostro nemico nel colore dei vestiti che indossiamo e non nel sopruso, da qualsiasi “colore” esso sia commesso.
Vogliono che la frustrazione, la rabbia e la paura oscurino la nostra capacità di ragionare e di sentire.
Quello che vogliono è che si scelga la violenza. Perché la violenza è l’antitesi non solo della pace ma anche della logica e della razionalità. E finché saremo impegnati ad usare violenza non avremo il tempo di riflettere e trovare il giusto modo per raggiungere l’obiettivo, che è solo uno: la giustizia. In ogni sua forma e dimensione, sia questa in un tribunale, in un ospedale, sul posto di lavoro.
Questa giornata è la dimostrazione che il nostro nemico è un altro e che, alla fine dei giochi, è lo stesso: la violenza. Non solo la violenza fisica, quella risulta meno grave alla Storia, ma soprattutto la violenza morale, la sopraffazione del più debole. L’ingiustizia impunita.
Questa giornata ci trova schierati dalla stessa parte e, se si è capaci di farlo una volta, lo si può fare ancora. Ma non diventando tutti poliziotti o tutti manifestanti – come spesso ci viene chiesto -, non imponendo all’altro il proprio modo di migliorare questa società, quanto difendendo, qualsiasi sia la nostra occupazione e qualsiasi colore indosseremo alla prossima manifestazione, l’importanza dell’onestà intellettuale e il rifiuto dell’abuso e della violenza. Ricordandoci sempre che il nostro comune obiettivo non è la vittoria della squadra rossa o di quella nera ma quella della squadra dei giusti e degli onesti.
Federica Fabbretti (Agende Rosse) e Luigi Lombardo (Siap Palermo)
http://www.antimafiaduemila.com/home/di-la-tua/238-senti/65662-dialogo-di-un-poliziotto-e-di-un-manifestante-un-giorno-prima-del-g7.html