martedì 23 settembre 2014

“ACEDDU ‘NTA ARGIA O CANTA PI STIZZA O CANTA PI’ RAGGIA”
(C’erano tutti, tranne il Sap..)
Si dice dalle nostre parti che i proverbi antichi non sbagliano mai. Il tempo passa e le conferme arrivano.
E’ ormai noto a tutti lo stato di agitazione che attraversa la nostra categoria.
Contratti scaduti, scatti stipendiali automatici bloccati (avanzamenti, assegni di funzione, scatti etc.) hanno portato l’intero comparto a scendere a trovare una fortissima unità di intenti e coalizzarsi in una battaglia per i diritti della categoria senza precedenti.
I sindacati delle forze di Polizia ad ordinamento civile e i Co.cer. di Corpi e Forze Armate, tutti insieme, tutti riuniti, hanno alzato i toni e minacciato uno “sciopero” generale. Il premier ha abbozzato una reazione, ma sostanzialmente ha incassato il colpo ed incaricato nei fatti il Ministro dell’Interno di una mediazione. Da lì le acque si smuovono. Si susseguono gli annunci e TUTTI (meglio dire quasi..) I SINDACATI DI POLIZIA, sospendono l’iniziativa dello “sciopero generale”, mantenendo tuttavia lo stato di agitazione.
Renzi accusa i “sindacati che minacciano lo sciopero”, Alfano loda l’atteggiamento “comunque costruttivo” dei sindacati.. Insomma basta avere un minimo di onestà intellettuale e comprendere che l’azione di SINDACATI (tranne il sap) e del COCER è l’unica che il Premier ha preso in considerazione e che la pressione sul governo, benché l’accordo sia ormai virtualmente trovato, è ancora in atto.
Il Sap invece se ne sta da solo, organizza manifestazioni di cui loro stessi (..e non altri!) parlano e per suggellare l’escalation di eventi si reca ad incontrare Berlusconi, tributandogli un boato di applausi…(cit.www.iltempo.it ; www.ilmattino.it ; www.repubblica.it ). Che gli applausi del Sap siano dannosamente famosi ormai lo sappiamo. Quello che proprio non ci aspettavamo era vederli in preda alla spasmodica febbre ottobrina da tesseramento che li porta a mistificare la realtà e azionare la macchina del fango e della menzogna.
Bloccare gli orari in deroga era la parte più corposa della strategia delle OO.SS. riunite a Roma. Gli orari in deroga sono uno strumento con cui l’amministrazione sopperisce alla carenza di risorse: risparmia cambi turno, straordinari e reperibilità… ma soprattutto copre, come a mettere il pattume sotto il tappeto la mancanza di risorse umane.
Noi del SIAP li abbiamo sostenuti in passato e probabilmente, li sosterremo ancora, ma solo quando questi sposano a pieno le esigenze dei colleghi. Ma non ora! Ora era il tempo dello stop e del NO! Lo diceva la strategia delle segreterie nazionali, lo voleva la coerenza e l’importanza dell’azione.
Questa era la nostra posizione.
Altri hanno tradito e si sono visti perfino apostrofare a “pastore maremmano” dai loro amichetti di merende.. Noi, però, siamo il SIAP…
Diverso era invece il discorso che riguardava le scorte, dove l’aver individuato l’indicazione nell’art.9 co 7 del vigente (non sempre a Palermo) A.N.Q. consentiva a tutti di dire no al voto degli orari in deroga, pur mantenendo il turno unico (7/19 a giorni alterni) in quell’Ufficio, che si rifà meramente all’aspetto procedurale. Così come all’aspetto procedurale si rifà la nostra contestazione che inficiava la riunione. “La procedura (per l’approvazione degli orari in deroga) si chiude entro il termine tassativo di 10 giorni dalla ricezione dell’informazione”. Il termine era scaduto. La riunione di fatto illegittima. Al Questore di Palermo, bastava il conforto di 3 sindacati su 8 per violare lo stesso articolo in base al quale ci eravamo riuniti e stavamo votando.. Altro che protesta, assistevamo ad un connubio che violava l’A.N.Q. e per ciò che riguarda SIULP e SILP, indeboliva la protesta sindacale. Fatti.. sono solo fatti!
Questa la nostra posizione cristallizzata a verbale. Poveri di contenuti, coscienti del NULLA che hanno dato alla causa, adesso cercano consensi con manovre ottobrine scadenti e di basso cabotaggio. Corvi e mistificatori di ogni provenienza adesso se ne vadano a dire ciò che vogliono. I colleghi sanno giudicare e in base ai dati in nostro possesso ne vedremo delle belle. Qualcuno si inventa operazioni che vorrebbero essere mediatiche, ma comunque di bassissimo livello.. Un assemblea di 3 ore può rovesciare un governo? Ci vien da ridere.. e molto..
Il tempo dei sindacati che hanno creato i loro consensi piazzando i loro uomini in posti chiave, pronti a barattare un diritto con una tessera è finito. Scardineremo il sistema malato e denunceremo in tutti i modi possibili ed immaginabili questi misfatti, cosi ché chi ha il dovere di controllare e vigilare su questi quotidiani abusi, non abbia a svegliarsi fingendo di non sapere…
Palermo 23/09/2014
LA SEGRETERIA PROVINCIALE SIAP
Segreteria Provinciale SIAP Palermo, tel./fax 091/6569773
www.siappalermo.blogspot.com
siap.palermo@gmail.com

giovedì 4 settembre 2014

IL GOVERNO IGNORA LE CONDIZIONI DI LAVORO DI UOMINI E DONNE IN DIVISA!

TUONANO I SINDACATI DI POLIZIA E I COCER CONTRO UNO DEI PEGGIORI GOVERNI DI SEMPRE PER CIO' CHE ATTIENE I COMPARTI SICUREZZA E DIFESA: 

Sindacati e Cocer Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico: sarà sciopero. 
Quando abbiamo scelto di servire il Paese, per garantire Difesa, Sicurezza e Soccorso pubblico eravamo consci di aver intrapreso una missione votata alla totale dedizione alla Patria e ai suoi cittadini con condizioni difficili per mancanza di mezzi e di risorse. Quello che certamente non credevamo è che chi è stato onorato dal popolo italiano a rappresentare le Istituzioni democratiche ai massimi livelli, non avesse nemmeno la riconoscenza per coloro che, per poco più di 1300 euro al mese, sono pronti a sacrificare la 
propria vita per il Paese. 
Nonostante i sacrifici e i maltrattamenti sinora ricevuti, le donne e gli uomini in uniforme hanno continuato a servire i Cittadini italiani e le Istituzioni democratiche convinti che il Governo, anche in relazione ai continui impegni assunti formalmente con documenti ufficiali e con dichiarazioni sia dei Ministri che dei Capi dei singoli Corpi e Dipartimenti, avrebbe loro riconosciuto quanto negato negli ultimi quattro anni con il blocco del tetto salariale che, invece era dovuto. 
È quanto affermano in una nota congiunta i Sindacati e il Cocer Interforze dopo una riunione tenutasi questa mattina per fare il punto della situazione dopo le dichiarazione del Ministro Madia. 
Per la prima volta nella storia della nostra Repubblica, sottolineano i Sindacati e il Cocer, siamo costretti, verificata la totale chiusura del Governo ad ascoltare le esigenze delle donne e degli uomini in uniforme per garantire il funzionamento del sistema a tutela della sicurezza, del soccorso pubblico e della difesa del nostro Paese, atteso le numerose richieste di incontro rivolte al Presidente del Consiglio, ad oggi inascoltate, a dichiarare lo sciopero generale di questi comparti atteso che anche i Capi dei singoli Corpi e Dipartimenti e i relativi Ministri hanno girato le spalle al proprio personale. 
Per questo motivo, e nello spirito di servizio e di totale abnegazione per continuare a garantire la difesa, la sicurezza e il soccorso pubblico al nostro Paese, qualora nella legge di stabilità sia previsto il rinnovo del blocco del tetto salariale, chiederemo le dimissioni di tutti i Capi dei vari Corpi e Dipartimenti, civili e militari, e dei relativi Ministri poiché non sono stati capaci di rappresentare i sacrifici, la specificità, la professionalità e l’abnegazione del proprio personale. 
La frattura che si creerebbe in tale scenario sarebbe insanabile; per questo diciamo che in tale ipotesi, o restano loro oppure tutti quelli chi si sacrificano, ogni giorno e in ogni angolo del Paese e dell’intero mondo 
per garantire sicurezza e difesa. 
Per sostenere la difesa, il soccorso pubblico e la sicurezza del nostro Paese, concludono Sindacati e Cocer, in vista dello sciopero generale, che si terrà entro la fine di settembre, qualora dovesse essere rinnovato il 
blocco del tetto delle retribuzioni, attueremo, sin da subito, oltre ad una capillare informazione e sensibilizzazione della società civile sui rischi che corre, azioni di protesta su tutti i territori con la denuncia di tutte le disfunzioni, le esposizioni al rischio, sinora accettate nell’interesse supremo del servizio, nonché le scorte e i privilegi che la casta continua a preservare e che, nonostante i roboanti annunci sinora fatti dal Governo, ad oggi non sono stati né eliminati né ridotti preferendo, per far quadrare i conti, di penalizzare gli unici soliti noti contribuenti del nostro Paese, i dipendenti pubblici e i pensionati. Insieme alla protesta informeremo i cittadini dell’importanza vitale del nostro servizio e della specificità che contiene portandoci, quotidianamente ad esporci sino al rischio della vita. 

Roma, 4 settembre 2014 

POLIZIA DI STATO
SIULP 
(Romano) 
SIAP-ANFP 
(Tiani) 
SILP CGIL 
(Tissone) 
UGL-Polizia di Stato 
(Mazzetti) 
COISP 
(Maccari) 
CONSAP 
(Innocenzi) 
UIL Polizia 
(Cosi) 
POLIZIA PENITENZIARIA
OSAPP 
(Beneduci) 
UIL- Penitenziari 
(Sarno) 
SINAPPE 
(Santini) 
UGL Penitenziaria 
(Moretti) 
FNS-CISL 
(Mannone) 
CNPP 
(Di Carlo) 
 CORPO FORESTALE DELLO STATO 
UGL-Forestale 
(Scipio) 
SNF 
(Laganà) 
CISL FNS 
(Mannone) 
UIL PA 
(Violante) 

COCER INTERFORZE (ESERCITO, MARINA, AERONAUTICA, CARABINIERI, GUARDIA DI FINANZA) 

VIGILI DEL FUOCO
FNS CISL 
(Mannone) 
UIL VV.F 
(Lupo) 
CONFSAL VV.F 
(Giancarlo) 
DIRSTAT VV.F 
(Barone) 
UGL VV.F 

STIPENDI BLOCCATI E TURNI DA SCHIAVITU'.. BASTA!!!

TRAPANI: “FOLLIA ACCOMPAGNAMENTI CITTADINI EXTRACOMUNITARI, IL REPARTO MOBILE DI PALERMO AL MASSACRO!”
Cari colleghi,
Da tempo denunciamo le assurde e gravose condizioni di lavoro dei colleghi impegnati nei servizi connessi agli sbarchi e all’assistenza dei cittadini extracomunitari. Avevamo denunciato le insostenibili condizioni di lavoro dei colleghi dell’Ufficio Immigrazione di Palermo, con aggravio particolare sempre e sulla stessa sezione, avevamo reclamato l’attenzione sui colleghi della Polizia di Frontiera Marittima, soverchiati di lavoro in condizioni talvolta disumane, avevamo lamentato la mancanza di dotazioni minime di sicurezza sanitarie quali mascherine e guanti in lattice..
Ma quanto è avvenuto oggi al contingente del Reparto Mobile di Palermo aggregato a Trapani è veramente indecente e inaccettabile.
Per chi non lo sapesse una squadra del Reparto, aggregata a Trapani per le esigenze connesse all’Ordine Pubblico, prevalentemente connesse all’emergenza extracomunitari, è stata trattenuta in servizio operativo per 27 ore di fila. No, non avete letto male sono proprio VENTISETTE ore filate di servizio continuativo, compreso un TOUR NOTTURNO DELL’ISOLA per dislocare nei vari centri di accoglienza le persone destinate a quei luoghi.
Diamo atto al Dirigente del Reparto Mobile di Palermo di essersi dimostrato attento alle condizioni psicofisiche e di lavoro dei suoi uomini. Il problema evidentemente sta da individuarsi nella Questura del luogo, come infatti è risaputo il contingente del Reparto, una volta arrivato a destinazione è gestito dal Questore del posto. Restiamo veramente sgomenti nel constatare la leggerezza, la mancanza rispetto umano  e personale, prima ancora che le gravissime ed insormontabili violazioni di ogni regola scritta e di buon senso che si sono palesati in questo triste frangente che ha visto esposti i colleghi ad un vero e proprio massacro psicofisico.
Eppure ben conosciamo, proprio di recente abbiamo avuto modo di apprenderlo ed occuparcene, l’interesse spiccatissimo mostrato da parte del signor Questore di Trapani, fin da ultimo durante lo scorso giugno, affinché i colleghi in servizio mostrassero “un atteggiamento vigile e reattivo, necessario a garantire massima sicurezza agli stessi operatori ogni qualvolta venga svolto un delicato compito.. (omissis)” (testuali parole). Ci chiediamo quale atteggiamento “vigile e reattivo possa avere un operatore di Polizia dopo 27 (VENTISETTE) ore di servizio. Turni così massacranti mettono a rischio la vita dei poliziotti ed anche quella delle persone che scortano e accompagnano nei centri preposti. E’ così che l’amministrazione intende affrontare l’emergenza continua in cui versa per la ormai insostenibile carenza di uomini e mezzi? Stremando il personale e mettendo a rischio la vita dei suoi uomini??
Ricorreremo ad ogni mezzo consentito alla nostra O.S. per far luce su questo increscioso episodio. Abbiamo varcato definitivamente ogni confine di accettabile sostenibilità.
Palermo 03/09/2014      

LA SEGRETERIA PROVINCIALE SIAP PALERMO