mercoledì 23 aprile 2014

Scontri.. di Roma

Sugli scontri di Piazza..

Leggere l'intervista del Prefetto Pecoraro oggi mi ha colpito molto. Un Prefetto che dà un angolo diverso di lettura..
Ho visto e rivisto le immagini che in questi giorni stanno travolgendo i social network sulle tristissime vicende connesse agli scontri di piazza a Roma. Ancora una volta uomini e donne delle Polizia di Stato schierati anche e soprattutto a difesa del corteo dei manifestanti, ancora una volta migliaia di manifestanti pacifici che rappresentano problematiche assolutamente legittime e condivisibili da moltissimi poliziotti.. ma ahime ancora una volta imbecilli e delinquenti che non aspettano altro che scagliarsi contro le forze dell'ordine. Ma non amo e non userò più questa espressione, meglio far comprendere a tutti la realtà dei fatti: scagliarsi contro ragazzi, ragazze, uomini, donne, padri di famiglia, lavoratori con tratti scaduti, con tagli continui, con divise rappezzate a spese loro, per i quali si prevede il totale blocco di speranze di progressione di carriera, ma che studiano e cercano di migliorarsi lo stesso; uomini e donne che si spezzano le ossa e si lanciano tra le fiamme per salvare gente che non conoscono.. uomini e donne che nonostante tutto continuano ad esserci. Non esiste la dicitura "forze dell'ordine", esiste un piccolo universo di esseri umani che hanno le loro difficoltà, un lavoro che travolge l'intera loro esistenza, che gli impone di intervenire liberi dal servizio (pena la galera), che fanno con orgoglio e dignità per 1300 euro al mese. Ebbene quei delinquenti (perdonatemi ma non so come definire persone che portano spranghe di ferro, bombe carta, molotov e mazze chiodate ad un pacifica manifestazione!!), come sempre quasi impunemente, hanno sottoposto al solito bombardamento di insulti, offese, bombe carta, sputi, petardi, sprangate etc queste altre persone che invece lì c'erano perché obbligati dalla loro professione, obbligati da un ORDINE di servizio. Sono rimasti lì, come SEMPRE immobili a prendere di tutto addosso e, come sempre più spesso accade, magari con la rabbia di chi si sente aggredito da gente di cui condivide i motivi della protesta. Immobili mentre cercano di schivare sassaiole e bombe di varia natura e con i piedi provano ad allontanare fumogeni che rendono l'aria irrespirabile sotto quel casco e che rischiano di incendiare le loro vecchie divise.
Poi arriva l'ordine della carica.. Non c'è mai nulla di buono quando giovani in piazza arrivano allo scontro. Durante le fasi dello scontro in piazza, la scena che fa trasalire il mondo, sentire nel giusto anche esseri improponibili e giudicare una intera forza di Polizia.
Quel gesto é inaccettabile. Se ne venisse accertata la volontarietà pretenderei il giusto provvedimento. Da poliziotto, cittadino e responsabile di un sindacato di Polizia. Ma giusto significa "giusto". Ci sono troppe riflessioni da fare riguardo a questa vicenda per poterla liquidare con il solito stereotipo di affermazioni da una parte o dall'altra.
A questo gioco al massacro io decisamente non ci sto!! Da queste contrapposizioni tra manifestanti e Polizia ne escono tutti sconfitti, ne guadagna solo una parte della politica che mira ad acuire le divisioni sociali e separare tra di loro la gente che compone il tessuto della società civile.
L'ho detto, ridetto e urlato, anche in interviste televisive: I Poliziotti, a cui non é concesso di parlare in pubblico senza autorizzazione, a cui una candidatura costa un trasferimento d'ufficio così come non riuscire a pagare una rata del mutuo, sono parte della società civile e credetemi quanto dico che nel 90% dei casi (ad esser stretti) condividono le ragioni della protesta di chi gli sta davanti.
Purtroppo temo che considerarli dei burattini faccia comodo a tutti, ma proprio a tutti: davanti, dietro quella presunta barricata, e dietro le loro spalle dove la barricata c'è sempre più spesso!!
Contratti bloccati da anni e anni. Mezzi insufficienti, basti pensare che assistiamo a colleghi fermi in Caserma in attesa che arrivi l'equipaggio "smontante" per poter uscire in servizio. Divise rattoppate a proprie spese. L'ultimo contributo vestiario per chi espleta servizio in abiti civili saltato (quanto lo davano era di 100 euro annui!!!). Turn over inesistente. Programmi di addestramento professionale poco adatti alle esigenze contingenti dell'operatività e inadeguati. Giustizia, come di recente é accaduto, che si accanisce sugli uomini in divisa venendo meno il principio che "la legge é uguale per tutti". Sia chiaro chi sbaglia paga e deve pagare, nessuno pretende immunità, ma deve pagare il giusto..
E tutto per 1.300 euro al mese..
Mi faccio troppe domande a cui non voglio proprio rispondere sull'opportunità di certe affermazioni, in certi luoghi poi... mah..
Direi che decisamente non ci siamo. E forse la colpa é anche nostra, forse avremmo dovuto fare lo sforzo di assumere coscienza di essere categoria, di essere una parte della società civile e fa capire che i problemi della Polizia sono inevitabilmente problemi della intera società civile, forse avremmo dovuto moltiplicare gli sforzi e far capire a studenti, operai, medici, infermieri, insegnati, disoccupati, giovani, adulti anziani e bambini che la sicurezza é un bene imprescindibile della società e che se i poliziotti vanno in piazza a reclamare mezzi e risorse ci andavano e ci vanno anche per loro.. Io rifiuto e respingo fortemente l'arroccamento corporativista sulle problematiche connesse alla sicurezza, rifiuto la condanna e l'assoluzione "a priori" di qualsivoglia episodio, non voglio credere in una giustizia giusta, perché implicitamente dovrei ammetterne l'esistenza di una sbagliata, voglio credere che esista la giustizia come idea e questo impedirebbe a tutti, da qualunque parte la critica del giudizio, qualunque esso sia.
Forse siamo ancora in tempo. Forse non é stato tutto perso. Gli errori sono sempre errori, ma possono essere uno stimolo a migliorare e migliorarsi, solo così riusciremo a trovare un senso a ciò che senso non sembra avere.
La società civile é formata da tutti.. non esiste se alcuni settori ne sono considerati parte integrante e altri no. Una nazione in cui non esiste l'idea, il concetto di società civile é una nazione morta.
Ultima nota a parte, mi sia perdonata: se quella bomba carta avesse portato via un occhio, uno zigomo, un orecchio ad un ragazzo di 20 anni in divisa, se cioé avesse raggiunto il suo obiettivo, che non era colpire un immobile, ma una ragazza, una donna, un ragazzo, un padre di famiglia che indossa la divisa e non arriva fine mese, un uomo che, sebbene massacrato e stanco da anni di tradimenti e soprusi professionali e umani da parte di ogni governo di ogni colore , continua a fare il suo lavoro a rischio della vita.. allora in quel caso sarebbe stato giusto? Dispiace vedere scene di dolore di chi si ritrova la mano spappolata, ma ancora di più mi dispiace che ci siano delinquenti che vadano in piazza per ferire e uccidere gente che, molto più spesso di quanto si possa credere, condivide la ragione delle loro proteste.
Vi prego, non chiamatelo poverino..
Perché, credetemi, in questi frangenti le vittime innocenti sono gli uomini in blu.. i veri nuovi ultimi..
                                                                                       Luigi Lombardo
                                                                                         Segretario Provinciale SIAP Palermo


Segreteria Provinciale SIAP Palermo, tel./fax 091/6569773